Actualité de l’Anarcho-syndicalisme

[ Imprimer cet article ] [ Envoyer cet article ] [ Nous ecrire ]



ALGERIA : IL GRANDE CAMUFFAMENTO

mercoledì 23 giugno 2004

IL GRANDE CAMUFFAMENTO

[Testo datato Parigi, 6 aprile 2002 firmato da Alcuni amici francesi delle "aarch"]

Mentre in Cabilia la repressione colpisce il movimento rivoluzionario delle aarch, il silenzio mantenuto da mesi in Francia su questo movimento è rotto solo da alcune rare informazioni, quasi sempre corredate di menzogne e calunnie. Così, quando il RCD (Rassemblement pour la Culture et la Démocratie), e ancor più tardivamente il FFS (Front des Forces Socialistes), finiscono per adottare, costretti con la forza, la consegna del boicottaggio delle elezioni, Libération o Le Monde ce ne danno notizia senza neanche menzionare il fatto che erano state le aarch ad aver deciso da tre mesi il rifiuto attivo delle elezioni, e ad aver cominciato a metterlo in pratica bruciando le urne ed esortando tutti gli algerini ad aderire alla loro parola d’ordine.

Nessuna ignominia da parte della classe dirigente dello Stato francese, in cui destra e sinistra si confondono, può suscitare stupore: sappiamo quali vincoli di petrolio e di sangue la leghino ai padroni dell’Algeria. Ma al di là dei più direttamente interessati alla perpetuazione di uno stato di cose così proficuo, è con la benevola discrezione di tutti coloro che detengono qui in Francia il monopolio della parola (politici, intellettuali e vari personaggi dei media) e nell’indifferenza del resto della popolazione - indubbiamente troppo occupata ad incarcerarsi nel Loft Story 2 [versione francese del Grande Fratello] - che il potere algerino può imprigionare, torturare ed assassinare. Dall’epoca in cui i parigini lasciavano senza batter ciglio che la polizia massacrasse gli algerini per le strade, mai la vergogna di essere francese era stata così forte quanto oggi. Possiamo lavare quest’onta solo denunciando e combattendo con tutti i nostri mezzi le complicità di ogni sorta che qui trovano i nemici dell’autorganizzazione degli insorti cabili. Questi nemici, come ciascuno sa in loco, sono anche i proprietari dell’opposizione, burocrati dei partiti politici totalmente screditati, ma che sperano sempre, col favore della crisi, di essere chiamati a sedere in un “governo di unità nazionale”.

Lo Stato algerino giunge a mettere nuovamente in opera tutti i propri mezzi polizieschi dopo aver visto fallire, una dopo l’altra, le sue manovre “di pacificazione”, e in particolare la messinscena del “dialogo” con i delgati “Taiwan” (così sono chiamati là, nel senso di cotraffazione). L’illusione dello spostamento di qualche brigata di gendarmeria, così come il “riconoscimento” della lingua berbera, non potevano ingannare nessuno in Cabilia, e di certo non potevano essere sufficienti per tutti quelli che hanno gustato la libertà iniziando a prendere direttamente in mano i propri affari nelle assemblee di villaggio e di quartiere. Come riassumeva il 24 marzo un rivoltoso di Tizi Ouzou: “Da un anno a questa parte abbiamo avuto il tempo di riflettere: è l’intero potere che deve sparire, altrimente i nostri problemi non verranno mai risolti”. Questo potere burocratico-militare, che attraverso le sue mutazioni tramite cooptazioni e purghe mafiose sarà riuscito a sopravvivere per quarant’anni, all’inizio si era insediato reprimendo i tentativi di autogestione dei primi mesi dell’indipendenza. Ora, dopo tutti questi anni di sfruttamento sistematico del paese in nome dell’interesse nazionale, di caos omicida in nome dell’ordine, e di pauperizzazione generale in nome dell’efficienza economica, l’unica soluzione che rimane per farsi effettivamente carico dei problemi della società algerina, in Cabilia come ovunque, è l’autorganizzazione di base per mezzo della partecipazione diretta di tutti gli affari comuni. “La soluzione delle aarch consiste nella strutturazione orizzontale dell’Algeria con una presidenza a rotazione, per assicurare un sistema democratico” dichiarava con fredda ironia Ali Gherbi, delgato di El Kseur, qualche giorno prima di essere arrestato.

Ecco l’esempio offerto al mondo intero dalle aarch della Cabilia: la libertà, ma anche la fermezza, la dignità e il coraggio fondati sull’esercizio collettivo della responsabilità in una lotta comune, ed è questo ciò che né la repressione, né le calunnie, né la confusione mediaticamente organizzata riusciranno a farci dimenticare. Noi non abbiamo la memoria corta, anzi. E se un elettore informato attraverso Internet ci dice che tali forme di organizzazione collettiva e di solidarietà non hanno più alcun posto in una società veramente moderna, risponderemo che proprio per tale motivo questa società merita, secondo noi, di sparire.


PIATTAFORMA COMUNE DI RIVENDICAZIONI

Noi, rappresentanti delle Wilaya [provincie] di Sétif, Bordj Bou Arrédj, Bouira, Boumerdès, Bgayet, Tizi Ouzu, Algeri e del Comitato collettivo delle Università di Algeri, abbiamo adottato questa piattaforma comune di rivendicazioni:

-  1. Per una immediata presa in carico, da parte dello Stato, di tutti i feriti e di tutte le famiglie dei martiri della repressione nel corso di questi avvenimenti.

-  2. Per la condanna, da parte dei tribunali civili, di tutti gli autori e i mandanti dei crimini, nonché per la loro radiazione dai corpi di sicurezza e dalle funzioni pubbliche.

-  3. Per il riconoscimento dello status di martire a chi è stato vittima nella lotta per l’affermazione della dignità durante questi avvenimenti; e per la protezione di tutti i testimoni del dramma.

-  4. Per la partenza immediata delle brigate di gendarmeria e dei rinforzi delle Urs (Unità di Repressione e di Sicurezza).

-  5. Per l’annullamento delle persecuzioni giudiziarie contro tutti i manifestanti e il condono di quelli già giudicati nel corso di questi avvenimenti.

-  6. Immediata cessazione delle spedizioni punitive, delle intimidazioni e delle provocazioni contro la popolazione.

-  7. Scioglimento delle commissioni d’inchiesta avviate dal potere.

-  8. Accoglimento della rivendicazione amazigh [berbera] in tutte le sue dimensioni (relative all’identità, alla civiltà, alla lingua e alla cultura) e per il riconoscimento del tamazight [lingua berbera] come lingua nazionale ed ufficiale.

-  9. Per uno Stato garante di tutti i diritti socioeconomici e di tutte le libertà democratiche.

-  10. Contro le politiche di sottosviluppo, di pauperizzazione e di clochardisation del popolo algerino.

-  11. Perché tutte le funzioni esecutive dello Stato e i corpi di sicurezza vengono posti sotto l’autorità effettiva di istanza democraticamente elette.

-  12. Per un piano socioeconomico d’emergenza in favore di tutta la regione.

-  13. Contro la hogra [abuso di potere, disprezzo arroganza...] e tutte le forme di ingiustizia e d’esclusione.

-  14. Per una revisioone, caso per caso, degli esami per gli studenti che non hanno potuto superarli.

-  15. Istituzione di un sussidio di disoccupazione, pari al 50% del reddito minimo dei lavoratori, per tutti coloro che cercano un impiego.

Esigiamo una risposta ufficiale, immediata e pubblica a questa piattaforma di rivendicazioni.

Ulach Smah Ulach (nessun perdono) - La lotta continua

El Kseur, 11 giugno 2001


CODICE D’ONORE DEI DELEGATI DEGLI AARCH ALGERINI

I delegati del movimento s’impegnano a:

-  1 - Rispettare i termini enunciati nel capitolo dei principi direttivi dei coordinamenti di Aarch, Dairas e Comuni.

-  2 - Onorare il sangue dei martiri della Primavera Nera 2001, continuando la lotta fino alla soddisfazione delle rivendicazioni della piattaforma di El Kseur, e a non sfruttare la loro memoria per fini di lucro politici.

-  3 - Rispettare lo spirito risolutamente pacifico del movimento.

-  4 - Non portare avanti alcuna attività o azione che miri acreare dei legami diretti o indiretti con il potere e i suoi collaboratori.

-  5 - Non utilizzare il movimento per dei fini partitici e non trascinarlo in competizioni elettorali o in alcuna altra possibilità di accedere al potere.

-  6 - Non fare intrallazzi per ottenere un qualunque mandato elettorale fino a che non siano soddisfatte le rivendicazioni della piattaforma di El Kseur.

-  7 - Non accettare alcun posto politico (nomina per decreto) nelle istituzioni del potere.

-  8 - Dare prova di civismo e di rispetto verso i propri pari.

-  9 - Dare al movimento una dimensione nazionale.

-  10 - Non fare alcuna dichiarazione ai media in nome del coordinamento di Aarch, Dairas e Comuni.

-  11 - Manifestare la propria solidarietà verso tutte le persone oggetto di intimidazioni, minacce, pressioni e persecuzioni giudiziarie, e che subirebbero gravi conseguenze per la loro partecipazione al movimento.

N.B. Il presente codice d’onore rappresenta il giuramento del movimento e la sua fedeltà.

Sarà pubblicamente denunciato ogni delegato che violerà il presente codice d’onore.

Ulach Smah Ulach (nessun perdono) - La lotta continua

Inter Wilaya Ait-Jenad, 27-28 novembre 2001


CNT-AIT



-  Contacter des militants anarcho-syndicalistes
-  http://cnt-ait.info est le site d’actualité de l’Anarcho-syndicalisme.
-  La reproduction et la diffusion de l’Actualité de l’Anarcho-syndicalisme sont encouragées

  Présentation
  Contacts
Déplier Abstention et résistances populaires
Déplier Dossiers
  ESPOIR (Bulletin du SIPN)
  FACE A LA CRISE
Déplier International
Déplier Luttes : actualité, bilans, archives
  LUTTES DANS LES QUARTIERS POPULAIRES
  Publications
  RESISTANCE POPULAIRE
  SOLIDARITE
Déplier Stratégie
  Sur la Toile
Déplier Syndicalisme ?
Déplier TRAVAILLER PLUS ? POUR QUOI ? PRODUIRE ? COMMENT ?
  YVELINES ROUGE ET NOIR

LISTE DE DIFFUSION
      S'ABONNER
     Votre adresse électronique :
     
     
     Un message de confirmation vous sera demandé par courrier électronique.
      Gérer son abonnement.
     Votre adresse d'abonné :
     
     
      CONSULTER LES ARCHIVES

[ Plan du site ] [ Haut ]
Traduction(s):

[ Haut ]

L'Actualité de l'Anarcho-syndicalisme sur votre site : backend.php3.
Site developpé avec SPIP, un programme Open Source écrit en PHP sous licence GNU/GPL.