giovedì
17 dicembre 2009
Dal 4 settembre il potere serbo tiene in ostaggio 6 compagni di Iniziativa Anarcosindacalista (ASI-AIT) che lottano contro tutti i nazionalisti e per la giustizia sociale.
Essi sono accusati di “Terrorismo Internazionale” per .... una A cerchiata scritta su un muro che essi non hanno mai tracciato e per due bottiglie incendiarie che essi non hanno mai lanciato.
Le affermazioni del procuratore del tribunale serbo sono semplicemente ridicole: qualificare come terrorismo un graffito, in un paese che ha recentemente conosciuto epurazioni razziali, bombardamenti e guerra civile farebbe solo sorridere se non ci fosse di mezzo il possibile rischio di una condanna fino a 15 anni di prigione! Inoltre saranno tenuti in isolamento per 6 mesi e senza un recapito conosciuto cosichè non è ancora consentito loro di ricevere la posta. Questi arresti sono fumosi, eseguiti senza alcuna prova e sulla base di accuse false della polizia, non sono dissimili agli arresti che si verificano anche in Francia da oltre un anno. Un piccolo incidente è stato gonfiato grossolanamente a dismisura ed è in questo scenario che sembra essere ricompreso il sequestro operato dallo stato serbo nei confronti dei nostri compagni. Durante il periodo degli scontri nella ex Jugoslavia noi abbiamo denunciato la politica dell’Europa e degli U.S.A., sostenendo i compagni che già conoscevano il sapore del carcere sotto la dittatura di Milosevic. Senza appoggiare nessuna delle organizzazioni statali belligeranti noi abbiamo manifestato la nostra solidarietà alle popolazioni bombardate, ostaggi delle cricche dominanti. I compagni dell’ASI-AIT sono stati una delle rare voci che si sono fatte sentire per contestare ed organizzare un contrattacco su basi anticapitaliste e antinazionaliste chiare.
Diversi anarcosindalisti detenuti, in particolare una giovane donna, sono state vittime nel mese scorso di aggressioni caratterizzate da particolare violenza (lancio di sassi, percosse con sbarre di ferro) da parte di gruppi di estrema destra (gli stessi che hanno ucciso Brice Taton, giovane sostenitore della squadra di calcio del Toulose TFC) [1] senza che le autorità serbe abbiano mosso un dito. Questi gruppi fascisti ormai dilaganti agiscono a Belgrado in totale impunità godendo della complicità dello stato serbo.
Va detto che in Serbia, il processo di privatizzazione selvaggio che è seguito al crollo del regime comunista e quello di Milosevic ha portato ad una crescita spaventosa della disoccupazione e alla povertà di una parte sempre più crescente della popolazione. Il tutto con la complicità di tutti i partiti politici nessuno escluso e con il sostegno dei sindacati ufficiali. Prendiamo pertanto atto che lo stato serbo incarcera e tiene recluse le vittime delle aggressioni fasciste senza nessun’altra ragione che quella di reprimere le idee. Denunciamo la repressione che lo stato esercita sui militanti operai per semplici “delitti di opinione” mentre, contemporaneamente, promuove lo sviluppo del nazionalismo e del fascismo con tutte le conseguenze che ciò comporta.
CNT-AIT Toulouse
http://www.lottadiclasse.it/index.p...
[1] n.d.r. per sapere di più sulla vicenda Brice Taton ai al link: http://www.calcioblog.it/post/10371...
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